SULLE TRACCE DI UN SOGNO…

 di Rosario Vieni

Di tanto in tanto dai media viene data la notizia che finalmente Atlantide è stata ritrovata.

Puntualmente c’è sempre qualcuno che, per una infinità di ragioni –alcune comprensibili altre meno- si affretta a smentire tutto. Specie fra gli “addetti ai lavori”, una categoria di cui l’umanità farebbe volentieri a meno, visto che la molla principale che li spinge non è il piacere della ricerca né lo stupore della scoperta ma una smoderata considerazione di sé, del proprio ego, costi quel che costi.

Il costo, ovviamente, lo paga la cultura e, in maniera più generale, il progresso.

Ne sa qualcosa l’Italia dove la ricerca langue e dove chi fa veramente ricerca viene bollato come eretico ed è costretto a languire in un limbo che neppure la fantasia di Dante poteva immaginare… benché sia stato, egli stesso, a suo modo un eretico ed un intellettuale per nulla “contemporaneo” ai suoi.

 La letteratura su Atlantide è enorme, e questo è buon segno.

Indica, cioè, che i sogni degli uomini nonostante tutto rimangono lì tenaci a dispetto dei tempi o della scarsezza delle testimonianze.

Ed è il sogno che spinge gli uomini a progredire.

E’ l’utopia che li rende migliori...